Filmografia
![[P]Pola, 1947. Quasi tutti gli abitanti lasciano la città, che dopo il Trattato di pace di Parigi appartiene alla Jugoslavia. La famiglia del lavoratore Berto deve decidere sul da farsi. Su sollecitazione dell'amico Sergio, Berto vuole restare, mentre la moglie Silvana si oppone, perché particolarmente preoccupata per il futuro del figlio. La decisione va presa in fretta, visto che la nave Toscana sta ancora effettuando gli ultimi trasporti di profughi in patria.[/P]](/img/2023040408040612/mid/La_citta_dolente.jpg?m=1680588247)
La città dolente
Mario Bonnard
1948
Italia
![[P]Il primo lungometraggio sonoro sloveno è basato sul racconto e la sceneggiatura di Ciril Kosmač. La storia si svolge nella regione del litorale sloveno, negli ultimi due anni della lotta di liberazione. A partire dal Trattato di Rapallo dopo la Prima guerra mondiale gli abitanti di un villaggio subirono prima l'occupazione italiana e poi quella tedesca. Per loro, la resistenza è un'opportunità per liberarsi dalla dominazione straniera. Il film di guerra mette in risalto la lotta partigiana che gli abitanti del villaggio hanno sostenuto uniti e con forza.[/P]](/img/2023040408075351/mid/Na-svoji-zemlji_02.jpg?m=1680588473)
Na svoji zemlji
France Štiglic
1948
Jugoslavia (Slovenia)
![[P]L’americano Holly Martins, scrittore di romanzi d’avventura, arriva nell’immediato dopoguerra a Vienna, per incontrare l’amico di gioventù Harry Lime. Ma qui riesce solo ad assistere al suo funerale. Al cimitero conosce l’attrice Anna Schmidt, amante di Harry e un ufficiale inglese che lo informa di come Harry fosse un delinquente senza scrupoli. Ma un portiere racconta ad Holly che dal luogo dell’incidente egli ha visto allontanarsi un terzo uomo. Holly decide di trovare questo testimone e quindi di rimanere in città anche perché attratto da Anna. Il film, subito riconosciuto, dai critici (non austriaci), come un capolavoro, vive della calibrata miscela composta da una sceneggiatura senza smagliature, dell’accurata recitazione di un cast ridotto a una decina di straordinari attori, dell’impeccabile fotografia e dell’innovativa regia. Il terzo uomo deve il proprio fascino alla particolare atmosfera che regista, cameraman, attori e sceneggiatore sono riusciti a creare e che viene sottolineata da una colonna sonora indimenticabile. Questo è, infatti, uno dei rari film che si collega immediatamente ad un preciso brano musicale nello specifico al tema di Harry Lime scritto dal musicista viennese Anton Karas, l’altro è l’altrettanto leggendario Zorba il greco, reso famoso dal sirtaki di Mikis Theodorakis.[/P]](/img/2023040407500920/mid/Il_terzo_uomo.jpg?m=1680587412)
Il terzo uomo
Carol Reed
1949
Regno Unito
![[P]Dopo la Seconda guerra mondiale, in un villaggio al confine tra Italia e Jugoslavia, una speciale commissione di demarcazione traccia una linea che dividerà il villaggio a metà. Tra poche ore i paesani dovranno prendere la decisione se essere italiani o jugoslavi. La decisione provoca molte difficoltà e ripensamenti nella gente. Uno dei contadini ha una casa da un lato del confine e un campo dall'altro. Stessa cosa per il giovane, che è innamorato di una ragazza dall’altra parte del villaggio. Anche i bambini non riescono a venire a patti con questi cambiamenti.[/P]](/img/2023040407573885/mid/Cuori_senza_frontiere__Luigi_Zampa__1950.jpg?m=1681913422)
Cuori senza frontiere
Luigi Zampa
1950
Italia
![[P]Durante la Seconda guerra mondiale, mentre Trieste è occupata dai tedeschi, in città cova la resistenza italo-slovena. Il capo del movimento clandestino, Borut, invita gli operai del cantiere a scioperare, mentre il militante più radicale, Karlo, che sostiene l'annessione di Trieste alla "nuova Jugoslavia", si nasconde alle forze di polizia. I funzionari di polizia italiani fuggono dalla città e anche la Gestapo non riesce a sedare la resistenza. Un dramma politico-militare sulla liberazione partigiana di Trieste, girato a Fiume e scritto dallo scrittore sloveno France Bevk.[/P]](/img/2023040407592334/mid/Trst_Stiglic.jpg?m=1680587966)
Trst
France Štiglic
1951
Jugoslavia (Slovenia)
![[P]Lo struggente documentario breve Il Carso, esordio alla regia del regista “di frontiera” Franco Giraldi, è dedicato alla sua terra natia. Cresciuto a Trieste, Giraldi è nato nell’entroterra carsico, a Komen-Comeno. Questo prezioso cortometraggio, emblematico della futura poetica del Giraldi regista affermato, ci racconta una terra dura per gli uomini e il loro lavoro, stretta fra mare e cielo, lontana dall’immagine attuale che abbiamo di questo territorio, ma sempre pieno di poesia.[/P]](/img/2023050316222314/mid/carso.jpg?m=1683123744)
Il Carso
Franco Giraldi
1960
Italia
![[P]Il cortometraggio documentario del regista e sceneggiatore sloveno Mako Sajko, incentrato sugli avvenimenti che si svolgevano lungo il confine italo-jugoslavo negli anni '60, descrive in un modo molto umoristico e leggero la vita nonché le amichevoli relazioni di vicinato in una zona di confine dove i due paesi svolgono quasi indisturbati uno scambio di merci. Con questo, il documentario sfata i miti sull'impenetrabile e stretto confine tra gli ex blocchi d’Oriente e Occidente, che negli anni è diventato noto come la "cortina di ferro".[/P]](/img/2023071114453752/mid/Mako.jpg?m=1689079538)
Dov’è la cortina di ferro?
Mako Sajko
1961
Jugoslavia/Slovenia
![[P]Trieste 1948 è una raccolta di testimonianze che fanno riferimento a un tema preciso, gli effetti del Cominform sul Partito Comunista a Trieste. Il Cominform, fondato da Stalin, era l’organo che ufficialmente sanzionò l’espulsione, e dunque lo scisma, del partito comunista jugoslavo dagli altri partiti comunisti operai d’Europa. Sullo sfondo, la città di Trieste ancora sotto amministrazione militare anglo-americana. Giraldi ricostruisce gli avvenimenti di quell’anno drammatico, attraverso le dichiarazioni dei protagonisti di quell’episodio, dichiarando sin dall’inizio che il suo lavoro voleva solo favorire una riflessione storica su quei fatti.[/P]](/img/2023040408145596/mid/x_trieste_-_trst_1948_giraldi.png?m=1680588898)
Trst 1948
Franco Giraldi
1982
Italia
![[P]Il film esplora la creazione del classico film noir senza tempo di Carol Reed Il terzo uomo. È il primo documentario realizzato sulla base di questo film di successo in cui il regista anglo-austriaco Frederick Baker accompagna gli spettatori in un viaggio seguendo i suggerimenti letterari di Graham Green, e separando i fatti dalle finzioni sulla realizzazione del film. Il documentario ripropone letteralmente il classico nelle location originali a Vienna, dove è stato girato.[/P]](/img/2023040408164699/mid/x_shadowing_the_third_man_-_po_sledeh_tretjega___loveka.jpg?m=1680589006)
Sulle tracce del Terzo uomo
Frederick Baker
2005
Regno Unito, Austria, Francia, Giappone, Stati Uniti
![[P]Dopo la fine della Seconda guerra mondiale, i luoghi lungo il confine occidentale sloveno furono per due anni occupati dall'esercito alleato. La zona di confine divenne nota come Zona A. Americani, inglesi, neozelandesi e persino indiani gestirono la Zona A della Linea Morgan, da Trieste attraverso il Carso fino al Passo del Predil, prima che la Conferenza di pace di Londra nel febbraio 1947 stabilisse la linea di demarcazione tra l'Italia e la Jugoslavia. Il documentario parla del contatto con l'opulenza e la democrazia, la coca-cola e i chewing gum che insieme al jazz hanno occupato la Valle dell'Isonzo, e di un tempo di feste e di manifestazioni per l'annessione alla Jugoslavia. Attraverso testimonianze e riflessioni storiche si riassumono gli anni in cui le ragazze la sera ballavano lo swing e la notte scrivevano sui muri: Non vogliamo ciò che è di altri, non diamo ciò che è nostro.[/P]](/img/2023040408112576/mid/non-vogliamo-il-pane-bianco.jpg?m=1680588685)
Non vogliamo il pane bianco
Jasna Hribernik
2009
Slovenia
![[P]Attraverso interviste e immagini di repertorio, I nostri giorni americani racconta la vita a Trieste durante gli anni del Governo Militare Alleato (1945 - 1954). Volti e racconti di chi all’epoca era bambino e giocava a baseball nelle piazze di periferia, delle ragazze che trovavano un impiego masticando un po’ di inglese, e sullo sfondo bandiere a stelle e strisce e immense Studebaker che giravano per la città. Sono le voci dei protagonisti di quell’epoca, in una Trieste in bianco e nero che all'improvviso, dopo la guerra, si è trovata catapultata fra i colori dell'America e dello swing.[/P]](/img/2023040408133359/mid/x_i_nostri_giorni_americani_-_our_american_days_chiara_barbo.jpg?m=1680588813)
Nostri giorni americani
Chiara Barbo, Andrea Magnani
2014
Italia