Collezione di cinegiornali di Dziga Vertov: Kinonedelja e Kino-Pravda
David Abelevich Kufman, conosciuto meglio con lo pseudonimo Dziga Vertov (1896—1954), è stato un regista, sceneggiatore e teorico del cinema sovietico. Ispirato dalle idee della Rivoluzione russa, entrò nel mondo del cinema documentario sovietico nel 1918 e gradualmente divenne noto come uno dei più grandi innovatori e sperimentatori del linguaggio cinematografico documentario. I film di Vertov: La sesta parte del mondo (1926), Sinfonia del Donbass/Entusiasmo (1930), Tre canti su Lenin (1934) e soprattutto L'uomo con la macchina da presa (1929), rimangono importanti fonti d’ispirazione per le successive generazioni di documentaristi.
Già nel 1967 il Museo austriaco del cinema iniziò a raccogliere film, testi, fotografie, manifesti e altra documentazione relativa a Dziga Vertov. Il suo lavoro e i suoi successi sono stati fin dall'inizio l’elemento chiave attorno al quale si incentrava il programma del museo. Durante il processo di acquisizione dei materiali d'archivio, il museo ha stabilito stretti rapporti con la vedova e collaboratrice artistica di Vertov, Yelizaveta Svilova. Tra il 1970 e il 1974, essa ha donato all'istituzione austriaca parte della collezione personale e dei documenti di Vertov, che costituiscono la base dell'odierna collezione a lui dedicata nel museo. Oggi questa collezione ospita circa 100 elementi cinematografici, 170 manoscritti originali (appunti, schizzi e schemi di assemblaggio di Vertov), 200 fotografie (fotografie personali e fotografie relative al suo lavoro), 600 articoli di giornale da tutto il mondo (principalmente dal ex Unione Sovietica), 33 manifesti originali e molti altri documenti.
Nel 1918 Vertov assunse la carica come responsabile amministrativo della prima serie sovietica composta da 43 numeri raccolti sotto il nome di Kinonedelja. Questa serie rappresenta anche il suo primo vero progetto cinematografico. Tra il maggio 1918 e il giugno 1919 furono prodotti complessivamente 43 numeri, ciascuno dei quali conteneva in media dai 5 ai 7 cinegiornali diversi. Vertov partecipò al progetto in qualità di segretario, ma nell'autunno del 1918 si assunse la piena responsabilità della realizzazione della serie. Sebbene il linguaggio cinematografico di Vertov, nell’ambito della serie Kinonedelja, non sia stato ancora completamente sviluppato, i filmati forniscono allo spettatore un'inestimabile testimonianza della vita nella Russia sovietica, allora in preda alla guerra civile.
Un importante passo avanti per Vertov fu la realizzazione di una serie composta da 23 cinegiornali, chiamata Kino-Pravda, che usciva tra il maggio 1922 e il marzo 1925. La serie prese il nome dal quotidiano sovietico Pravda, fondato da Vladimir Lenin. I cinegiornali, che non avevano una uscita regolare, trattavano argomenti molto diversi e, soprattutto dal 13° numero in poi, fungevano da laboratorio per lo sviluppo del linguaggio cinematografico di Vertov. Fu durante questo periodo che egli sviluppò le sue tecniche di montaggio e affinò la conoscenza della teoria del cinema come forma d'arte più adatta alle masse popolari. Lo sviluppo della serie è stato caratterizzato dall'utilizzo di un repertorio sempre più ricco di elementi, tra cui filmati d'archivio, filmati di cronaca, animazioni, esperimenti con didascalie in movimento, rievocazioni e sequenze messe in scena. La serie raggiunse il suo apice con il modo originale in cui trattava i singoli temi, come l'organizzazione dei pionieri, la morte di Lenin o la visita di un contadino in città.
La serie Kino-Pravda è ancora oggi un importante documento d'epoca e che attesta l’innovatività nonché la vasta potenzialità del mezzo cinematografico e della sua forma d’espressione. La serie influenzò anche lo sviluppo del cinema documentario nei decenni successivi. Infatti, il movimento documentaristico francese sperimentale cinéma vérité o "film della verità" deriva proprio dall'approccio creativo e dal concetto che sviluppò Dziga Vertov. Inoltre, i suoi approcci influenzarono fortemente i vari movimenti rivoluzionari negli anni Sessanta.
Tutti gli episodi di Kino-Pravda, ad eccezione del numero 12 che è andato perduto, sono oggi disponibili gratuitamente. Nel 2017 e nel 2018, il Museo austriaco del cinema ha digitalizzato e tradotto tutti i cinegiornali esistenti di questa serie, e gli ha resi disponibili sul loro sito web: https://vertov.filmmuseum.at/en

Jurij Meden è l'ex direttore del programma della Cineteca slovena, traduttore, montatore e pubblicista, uno dei fondatori della rivista di cinema, politica e poesia KINO!, nonché regista. Nel corso della sua carriera ha lavorato anche negli Stati Uniti, dove ha curato il programma del prestigioso George Eastman Museum. Jurij Meden è attualmente curatore e direttore del programma presso il Museo del cinema austriaco.
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