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La città dolente, Mario Bonnard

25.03.2023
Vintage black and white photo from the movie \"City of Pain\". The photo shows a man and a woman in conversation.

Difficile descrivere in modo univoco il film di Mario Bonnard "La città dolente". Si tratta infatti di un’opera che, all’epoca in cui fu realizzata, rappresentò un’innovazione tecnica grazie all’abile combinazione di film documentario e di finzione, ma al contempo contiene un’esplicita nota propagandistica che per definizione è di parte. Il film, realizzato nel 1948, è tra l’altro importante in quanto è l’unico che all’epoca trattò il tema estremamente delicato dell’esodo degli italiani dall'Istria nel 1947.

A causa della situazione politica a Pola gli autori del film non ebbero scelta e furono costretti a girarlo sul suolo italiano. Gli interni furono ricreati a Cinecittà, mentre Civitavecchia funse da sostituto ai panorami istriani. D’altro canto, però, il materiale documentaristico che fu utilizzato e abilmente montato era stato girato proprio a Pola, dove un anno prima Gianni Alberto Vitrotti e Enrico Moretti girarono il documentario "Addio mia cara Pola".

L’opera, la cui sceneggiatura fu firmata anche da Federico Fellini, non ottenne grande successo di pubblico alla sua uscita nel 1949 e fu presto dimenticata, forse per la sua tematica delicata. Il film su pellicola da 35 millimetri, che la casa di produzione Scalera donò all’Istituto Luce, è stato restaurato nel 2006 dalla Cineteca del Friuli, che gli ha restituito la brillantezza originaria.

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Gostovanje retrospektive v Avstriji

13. 06. 2025

Nel cuore dell'Europa centrale, dove si intrecciano storie di imperi, migrazioni e confini politici, Vienna occupa un posto speciale. La città, che per secoli è stata un centro culturale, politico e intellettuale, offre uno scenario prezioso per la retrospettiva Oriente Vzhod / Occidente Zahod – La frontiera nel cinema e nella storia. In un momento in cui l'Europa torna a discutere della propria identità, del ruolo dei confini e del futuro delle comunità, la retrospettiva, organizzata dal Kinoatelje di Gorizia in collaborazione con diverse istituzioni slovene e italiane è parte del programma ufficiale della Capitale Europea della Cultura GO!2025, apre uno spazio di riflessione cinematografica sul passato che ancora plasma il nostro presente.

L’arte cinematografica come strumento per superare i confini

09. 04. 2025

Alcuni confini sono visibili, altri invisibili. Alcuni dividono, altri uniscono. La regione di confine tra Slovenia e Italia è stata per secoli teatro di intrecci culturali, svolte storiche e destini umani. Possiamo guardare la storia attraverso il cinema e comprenderla attraverso l’arte? Kinoatelje  ha il piacere di presentare Oriente Vzhod/Occidente Zahod – La frontiera nel cinema e nella storia, all'interno del programma ufficiale della Capitale Europea della Cultura 2025 a Nova Gorica e Gorizia. La retrospettiva si propone di indagare la storia della regione di confine tra Slovenia e Italia, attraverso una ricca selezione di film realizzati dal secondo dopoguerra ai giorni nostri, per riflettere sul significato della convivenza su una linea di frattura tra popoli, ideologie e mutamenti storici.

Saluto inaugurale per la retrospettiva: Stojan Pelko e Vlado Škafar

09. 04. 2025

Siamo ormai nel pieno del nostro anno di Capitale europea della cultura, e credo sia il momento giusto per guardare al nostro percorso e mettere a confronto le diverse discipline e le tante sezioni del programma. Mi sento di poter dire che Cinecittà, come abbiamo chiamato il nostro insieme di progetti cinematografici, audiovisivi e di animazione, è tra quelle realtà che stanno producendo risultati tangibili sia qui da noi che oltre i nostri confini. E quando dico “qui da noi”, non mi riferisco solo al Goriziano o alla Slovenia, ma all’Europa intera.